Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

15 agosto 2011

JÔF FUART

13 Agosto - Le radici di questa salita affondano a poco meno di 30 anni fa. Erano quelli i tempi in cui 1.600 metri di dislivello si facevano in giornata e velocemente. Non ci fermava nulla...a parte tuoni e fulmini e quella volta ci fermarono. La promessa, quando "l'impresa" non riusciva, era sempre la stessa: "prima o poi ci torno". Il "prima" è diventato altre montagne, altre salite; il "prima" è diventato ogni anno, carico dei suoi eventi, che si è accatastato senza fretta a modellare la mia vita.
In quest' umido pomeriggio d'Agosto, in compagnia di Guido, è arrivato finalmente il "poi". Sulla pista che dalla Val Rio del Lago a quota 1.043 m. conduce alla malga Grantagar penso che ce ne ha messo di tempo. Timide gocce di pioggia che scendono incerte ci accompagnano fino ai 1.874 m. del Rifugio Corsi.
Dormiremo qui e intanto, con intima soddisfazione, ci godiamo il lento evolvere del tempo: le montagne si tingono di rosa, il cielo diventa sempre più azzurro e la bella luna rischiara l'aria calma di questa serata.










14 Agosto - Questa matttina di buon'ora, (si dorme poco nei rifugi) nell'aria frizzante ci avviciniamo alle bancate di roccia, la salita al JÔF FUART pian piano si concretizza, il rifugio diventa sempre più un punto lontano, metro dopo metro su rocce levigate dai passaggi, roccette articolate, cavi e antri naturali, diventiamo un tutt'uno con la Montagna, la sentiamo amica e ne sentiamo l' abbraccio. La parte terminale detritica è abbacinante. Siamo "vicini al cielo" e l'orizzonte si curva sugli ultimi passi verso la vetta a 2.666 metri: JÔF FUART, MONS FORTIS.
















E' bello indugiare e guardarsi intorno. Sono belli i vapori che risalgono dal basso, sono belle le persone che dopo di noi arrivano in cima, sono belle le foto di vetta, è bello adesso essere qui.








La strada del ritorno passa per il Sentiero Anita Goitan fino a Forcella Mosè e dalla forcella giù fino al rifugio. Poi il Sentiero dei Tedeschi per arrivare di nuovo alla malga Grantagar. Tutto il dislivello in discesa si fà sentire e un paio di provvidenziali torrentelli ci ristorano e ci rinfrescano. L'ultimo sguardo va allo spettacolare anfiteatro di rocce, poi giù sugli ultimi 400 metri infiniti verso Val Rio del Lago.














..."prima o poi ci torno " questa la promessa e le promesse, tutti lo sanno, bisogna mantenerle ;)

8 commenti:

frivoloamilano ha detto...

Mi fa piacere Luca di averti fatto ripercorrere la salita e riaffiorare i ricordi. Adesso li abbiamo anche Guido ed io :) Con uno scenario così è impossibile fare brutte foto!

montagnesottosopra ha detto...

Che bello questo post! immagini splendide di un posto che ricordo sempre volentieri e che mi è piaciuto "ripercorrere" con voi. Bravi Frivolo e Guido , un bel racconto che raccoglie una storia lunga con la montagna .

anonymous ha detto...

giovanni writes:se leggi un post e ti senti felice allora l'autore ha fatto un buon lavoro ;). manco anche io da un bel po' di anni ma ora, dopo aver letto e visto, posso aspettare ancora un "poi".grandissimi! un saluto a te e guido

lor74cas ha detto...

Complimenti, bella cima.

frivoloamilano ha detto...

@Giovanni:meno male che c'è il "poi" così possiamo alimentare i nostri sogni e qualche volta realizzarli. ;)@Lorenzo:Tutto il Gruppo è spettacolare e c'è solo l'imbarazzo della scelta e tu comunque visto che "corri" lo puoi fare in giornata :D

anonymous ha detto...

Luca l Alpinauta writes:prima o poi.. il momento giusto arriva no? che poi sia lungo un giorno o due poco importa

anonymous ha detto...

Nadia writes:Foto spettacolari per un monte che mi incute un certo timore reverenziale. Chissà...prima o poi ci salirò anche io...quando il momento sarà giusto.Complimenti ad entrambi!!!

frivoloamilano ha detto...

@Luca e Nadia:a volte non lo decidi tu ma è la montagna che ti sceglie e quando questo accade è sempre bellissimo perchè invitabilemente si crea "la salita perfetta" ...arriva sempre il momento giusto ;)