Ci sono stati vari tempi del mio andare in Montagna. Il tempo della velocità e quello del passaggio chiave, il tempo dei rifugi e quello delle vette, il tempo delle vie attrezzate e delle ferrate. Questi "tempi" hanno scandito la mia vita, testimoni e compagni di altre vicissitudini e del passare degli anni. Oggi, eccomi qua alle prese con il tempo della consapevolezza, della montagna lenta e delle vie normali. Talvolta però i "vecchi tempi", mentre passo dopo passo percorro il sentiero, si ripresentano, ed io non oppongo resistenza.

Benvenuti, comunque la pensiate, su VIA NORMALE

31 ottobre 2009

MONTE CROSTIS - LAGHETTO TARONDON

Ultimo giorno di Ottobre. Alla Malga Chiadinas due le tonalità fondamentali: azzuro e marrone. Le velature, man mano che risaliamo le praterie brulle che dalla malga vanno fino alla vetta del Monte Crostis, ci svelano un orizzonte lontano e profondo.









L'arrivo sulla cima, dopo poco meno di un'ora, ci sbatte in faccia, improvviso e stordente uno scenario che lascia a bocca aperta.





In traversata sul sentiero 154, aggiriamo tutta la conca che ospita la malga Chiadinas e la Malga Crostis fino ad una specie di passo che ci affaccia sulla vallata dove è adagiata Malga Tarondon Alta. Procediamo quasi in piano; sotto di noi "la strada panoramica delle vette". Una pozza d'acqua, inaspettata, rompe la monocromia. Su un cimotto a quota 2062, decidiamo di fermarci. In basso il laghetto Tarondon.












Non c'è vento, non fa freddo, ci rilassiamo. Dallo zaino viene fuori la "colazione al sacco", il thè, la cioccolata. E chi si muove più! Il Cimone di Crasulina è a poco più di un'ora.....sarà per la prossima volta. Il tempo passa, ancora qualche scatto "artistico" e poi con calma, facendo qualche deviazione, torniamo indietro a riaffacciarci sulla malga Crostis.







Il Coglians che emerge dalla dorsale del Crostis, ci da l'ultimo, ulteriore segno, della forza espressiva del minimalismo cromatico che ha caraterizzato questa escursione.




Sull'esile striscia d'asfalto della "panoramica delle vette",si torna a valle. Luci e colori in quantità ci attendono, si torna alla città....

8 commenti:

anonymous ha detto...

Marco writes:complimenti per le foto, i colori dell'autunno sono bellissimi!!ciaomarcoberri.blogspot.com

dexter1986 ha detto...

che bel posto, che bella montagna

anonymous ha detto...

giovanni writes:...eh, chi si schioda!la 7^ foto mi ricorda le pennellate del mario micossiciao frivolo

montagnesottosopra ha detto...

sarà, ma la bitonale cromatica azzurro-marrone la preferisco alle luci multicolori del ritorno in città.Il panorama dal Crostis? un classico insuperabile delle Alpi Carniche.Mandi a presto Luca e Marisa

anonymous ha detto...

Luca l'Alpinauta writes:bellissima giornata

SillScaroni ha detto...

La montagna è sempre misteriosa ...Belle le tue foto.Ciao.Sill

anonymous ha detto...

Marco "suimonti" writes:Bellissima giornata, fotografie meravigliose

anonymous ha detto...

Vera http://terre-basse.blogspot.com/ writes:Ma che ci faccio io quaggiù nella nebbiolina??Le foto:"Tingendosi di azzurro color di lontananza"Ti invidio. (benevolmente)